Argomento vario e multiforme quanto può esserlo un cielo di nuvole.
Citando B.K.S. Iyengar in Teorie e tecniche del pranayama:
"E’ difficile spiegare il Prana, come lo è spiegare Dio."
Ottimo. Siamo dei ‘diversamente alti’ che siedono sulle spalle di Giganti e da lì possiamo godere di una vista mozzafiato: nella prima parte di questo articolo guarderemo da lassù, nella seconda
parte scenderemo a terra per una ricognizione sulle nostre gambette.
Parliamo dunque di pranayama, cominciando con ordine:
Etimologia di pranayama
Pranayama è una parola composta da Prana e Ayama.
Prana: (per ora, genericamente) respiro, respirazione, vitalità, energia, forza.
Ayama: estensione, espansione, lunghezza, ampiezza, regolazione, prolungamento, restrizione o controllo.
Sempre citando B.K.S. Iyengar, ibidem: "Il pranayama è un’arte e ha tecniche per far sì che gli organi respiratori si muovano e si espandano intenzionalmente, ritmicamente e
intensivamente.[…] questa respirazione disciplinata aiuta la mente a concentrarsi e permette al praticante di ottenere buona salute e longevità."
Quindi il pranayama è arte e tecnica per gestire ed espandere il respiro.
Quindi respiro e prana si equivalgono?
Definizione di prana
Cito nuovamente B.K.S. Iyengar il quale, checchè ne dica, ha reso bene l’idea (ibidem):
"Prana è l’energia vitale che permea l’universo a tutti i livelli. È energia fisica, mentale, spirituale, sessuale e cosmica. Tutte le energie vibranti sono prana […] È il primo motore di
tutte le attività. È l’energia che crea, protegge e distrugge. Vigore, potenza, vitalità, vita e spirito sono tutte forme di prana. […] Il Prana è il soffio di vita in tutti gli esseri
dell’universo, che nascono e vivono grazie ad esso, e quando muoiono, il loro soffio individuale si dissolve nel soffio cosmico.[...]"
Quindi: il prana non è solo il respiro ma il respiro può essere considerato un ‘mezzo di trasporto preferenziale’ del prana.
Esiste inoltre un prana cosmico, infinito e indifferenziato e un prana individuale e specifico per ogni cosa che esiste.
Dal prana universale al prana individuale
Ecco come ne parla A. Van Lysebeth in
Pranayama la dinamica del respiro:
"Tutto quello che si muove nel nostro universo manifesta prana: grazie al prana, il vento soffia, la terra trema, l’ascia si abbatte, l’aereo decolla, la stella esplode e il filosofo pensa.
Il prana è universale. Noi esistiamo in un oceano di prana del quale ogni essere vivente è un vortice. Secondo gli yogi, ciò che caratterizza la vita è la sua capacità di attirare del prana
dentro di sé, di accumularvelo e di trasformarlo per agire nell’ambiente interno e nel mondo esterno."
Imparando a conoscere e regolare il respiro è possibile rimuovere ostacoli interni, immettere e far circolare maggiori quantità di prana nel
nostro sistema, regolando la mente e aumentando la nostra energia vitale.
Dal prana individuale al prana universale
Swami Satyananda Saraswati in Asana Pranayama Mudra Bandha aggiunge:
“Le tecniche di pranayama forniscono il metodo tramite il quale la forza vitale può essere attivata e regolata per andare oltre i confini o i limiti individuali normali ed ottenere uno stato
più elevato di energia vibratoria”
Sempre di più e sempre meglio: praticando il pranayama si può accedere a livelli superiori di vitalità.
Come si può muovere un primo passo su questo percorso che ci può rendere sovranə della nostra forza vitale e parte attiva dell’intero universo?
E, in fin dei conti, come si fa a respirare bene e a stare meglio?
Terra terra, le basi
Citando T.K.V. Desikachar Il cuore dello Yoga:
"Seguendo gli Yoga Sutra si può dire che il pranayama è per prima cosa e principalmente, essere coscienti della respirazione."
Prima di addentrarci nelle tecniche più complesse e articolate, andiamo con ordine:
iniziamo portando l’attenzione a ciò che è sempre con noi, nella buona e nella cattiva sorte, nel suo splendido e costante andirivieni: il respiro.
Proprio adesso, mentre stai leggendo. Proprio adesso, non tra cinque minuti. Continua a seguire con lo sguardo le parole scritte - sono più piccole: rallenta.
Rallenta la tua lettura e volgi la tua attenzione, il tuo sentire interno, alle narici. Fai finta di niente, nessuno se ne deve accorgere lì fuori, continua a leggere piano, come se niente stesse
accadendo, ma sposta la tua attenzione alle narici. Quella di destra e quella di sinistra. Ora, senti le narici insieme. Senti il contatto dell’aria che entra e che esce. Non cambiare il respiro!
Non allungarlo nè trattenerlo! Ascolta solo il passaggio dell’aria, così com’è, dentro e fuori dalle narici. Ancora una volta, una volta sola: aria fresca che entra e tocca le narici ed espirando
aria più umida e calda che esce e saluta le narici.
Ecco fatto. Questo è pranayama.
QUESTO E’ PRANAYAMA.
Livello base. Livello indispensabile.Consapevolezza del respiro.
Nasce tutto da qui. Si può fare in qualsiasi momento, ovunque.
Da qui può iniziare l’esplorazione.
Per ora, buona continuazione e consapevolezza alle narici.
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